
Analisi di E. coli
In Italia, dall’abrogazione del D.Lgs. 152/1999 (D.Lgs. 152/1999), l’inquinamento fecale non viene più preso in considerazione nella valutazione della qualità delle acque interne. In tutto il territorio dell’Emilia-Romagna non esistono acque interne individuate come acque destinate alla balneazione, per cui sui fiumi e laghi della regione non viene effettuato il monitoraggio per la tutela della salute dei bagnanti (ARPAE, 2018) che comprende anche la ricerca di E. coli. Per incrementare le informazioni relative alle concentrazioni di patogeni nelle acque interne nell’Emilia-Romagna, si è cercato di sviluppare e potenziare tecniche di monitoraggio di Citizen Science per l’inquinamento da Coliformi fecali e E. coli. Inoltre da uno studio recente effettuato dalla Regione Emilia Romagna si evidenzia come gli scolmatori assieme ai depuratori civili siano una sorgente importante dell’inquinamento delle acque superficiali (figura 1).
Con queste motivazioni abbiamo perfezionato e validato un metodo semplificato per il monitoraggio di E. coli (….). Il metodo utilizza piastre HyServe per lo sviluppo delle colonie.
La piastra HyServe è composta da un supporto in plastica e una membrana di cellulosa imbevuta di terreno cromogeno. Con una pipetta sterile viene prelevato 1 ml di campione diluito e posizionato al centro della piastra. Il liquido si espande per tutta la piastra in modo automatico e si asciuga in un paio di secondi. Le piastre vengono capovolte e incubate per 24 ore +/- 4 ore a 36 °C. La membrana è imbevuta di: Magenta-GAL e X-Gluc. Tramite essi i Coliformi si evidenziano con una colorazione rossa, gli E. coli con una colorazione blu. Dall’addizione delle colonie rosse e blu si ottiene il numero totale del gruppo dei Coliformi totali. Esisteva anche la versione ECO delle pistre, in grado di evidenziale le sole colonie di E. coli, rendendo più efficace la conta per E. coli ma ora non è più in commercio.


Caso San Lazzaro
Su richiesta del comune sono stati effettuate analisi batteriche (Coliformi fecali ed Escherichia coli) per valutare il livello di inquinamento organico di origine fecale nelle acque superficiali. Questa indagine è stata effettuata durante le attività di ricerca di due tesi della Laurea Magistrale dell’UNIBO in Scienze e Gestione della Natura (Anna Kamila Jedrusiack, Alex Conti) di cui sono stata relatrice. In questi due elaborati è stato messo a confronto il metodo ufficiale effettuato nei laboratori di Igiene dell’UNIBO e coordinato dalla Dr.ssa Sandra Cristino, con un metodo semplificato per attività di Citizen Scienze.
In particolare, viene monitorata la qualità delle acque a monte e valle di 7 scolmatori presenti nel territorio comunale: – 2 scolmatori lungo il torrente Zena; 2 scolmatori lungo il torrente Savena; 1 scolmatore lungo il rio Pollo; 1 scolmatore lungo il rio Zinella; 1 scolmatore lungo il torrente Idice. Viene monitorata anche la qualità delle acque dopo la confluenza Idice-Savena per valutare l’impatto complessivo degli scolmatori presenti nel territorio.

Il monitoraggio batterico è stato effettuato dal giugno 2019 al Febbraio 2020 dalla dr. ssa Anna Jedrusiak e da dicembre 2020 gennaio 2021 dal dott. Alex Conti.
Dal confronto effettuato nelle due tesi di Jedrusiak e Conti è stata è stata confermata una scarsa correlazione tra analisi di laboratorio e piastre Hyserve riguardo i risultati dei Coliformi fecali (30%). Diversamente, per E. coli la correlazione tra metodo CS e il colturale standard è elevata (89% in Conti e 87% in Jedrusiak). Nelle piastre Hyserve le colonie rosa, corrispondenti ai Coliformi fecali, risultano essere non definite e poco precise, pertanto risulta difficile una loro enumerazione. La piastra HyServe sembra effettuare misure più precise per concentrazioni elevate di E. coli e meno per quelle basse in quanto in 5 casi non ha rilevato E. coli nonostante questi siano stati riscontrati con il metodo colturale.
Dalla suddivisione dei risultati in livelli LIM risulta che soltanto il 23% dei campioni analizzati con la piastra HyService corrispondono al livello 2 o inferiore, ovvero al buon stato ecologico richiesto dalla FWD (Direttiva 2000/60/CE). Il 40% corrispondono al livello 3 (livello intermedio). Risulta inoltre che il 21% dei campioni analizzati si trovano al di sopra del livello 4, cioè il livello di rischio. In sintesi il 37% dei campioni risulta sopra il livello di rischio.
I risultati dimostrano che l’inquinamento microbiologico è spesso dovuto a sorgenti intermittenti: gli scolmatori attivi impattano negativamente i corsi d’acqua aumentando la concentrazione di inquinanti microbiologici. Tuttavia, la carica batterica dei corpi idrici risulta elevata anche in situazioni di inattività degli scolmatori, indice di presenza di altre sorgenti puntiformi e di ridotte capacità di autodepurazione (soprattutto per i torrenti Idice e Savena).
Nel 2021 a febbraio si è conclusa l’attività di ricerca per la tesi del dott. Alex Conti, le attività sono riprese in ottobre grazie alla partecipazione di 4 cittadini e Lucia Lenzi del comune che sono stati adeguatamente formati. Al momento i dati sono ancora pochi e vengono riportati in tabella 1, un’analisi più completa verrà fatta in estate 2022 durante il periodo in cui i corsi idrici sono in secca.

E. coli dall’ottobre 2021 ad oggi
Al fine di proseguire il monitoraggio nel 2021, sono stati identificati 4 cittadini volontari a cui. Questi cittadini hanno espresso la volontà di imparare la metodica per proseguire il monitoraggio di Escherichia coli con il metodo ”casalingo” che utilizza le piastre HyServe. A questo scopo è stato effettuato un training online il 17 settembre 2021 per spiegare tutte le fasi, dalla raccolta dell’acqua alla diluizione ed incubazione.